venerdì 26 novembre 2010




COMMANDO ( Commando,USA 1985)


DI MARK L.LESTER

Inizialmente la sceneggiatura di JEPH LOEB era stata pensata vedendo come protagonista GENE SIMMONS ,chitarrista dei Kiss che si era mostrato attore da film d'azione,ma la produzione voleva un altro interprete cui affidare il ruolo di John Matrix. Lo sceneggiatore riscrisse daccapo lo script pensando a NICK NOLTE in veste di un "Commando" fuori servizio da tempo,che,stufo di aver visto troppi combattimenti e troppo sangue in Medio Oriente,si è ritirato ma è costretto a prender di nuovo le armi in mano dopo che la figlioletta gli è stata rapita.Il film venne offerto a JOHN MCTIERNAN ,il quale però voleva esordire con un suo progetto personale,"Nomads",e il lavoro passò a MARK L.LESTER,che aveva ottenuto un buon successo di pubblico con il violentissimo "CLASSE 1984",il quale non apprezzò la sceneggiatura di Loeb,e fece ingaggiare STEVEN E.DE SOUZA,per dare un'impronta più muscolare,e d'azione alla storia. Il ruolo da protagonista andò così a ARNOLD SCHWARZENEGGER,in piena ascesa all'epoca,e Lester avrebbe voluto dare il ruolo del dittatore sudamericano a RAUL JULIA,ma il produttore JOEL SILVER voleva in tutti i modi DAN HEDAYA,ed infatti venne assunto lui.Per il ruolo del nemico di John Matrix venne scritturato un attore licenziato poi il primo giorno di riprese,e venne così preso VERNON WELLS,che era molto più corpulento dell'altro interprete,e per questo la "mise" evidenzia che la cotta di maglia è troppo stretta per l'attore.Lui e Schwarzenegger fecero amicizia sul set,mantenendo stretti rapporti a tutt'oggi. La prima apparizione di Matrix,che emerge dalla foresta con stivali,muscoli in evidenza,venne girata e montata pensando ad inquadrature di LENI RIEFENSTAHL,e infatti quando alcuni membri della stampa sottolinearono la cosa,alludendo ad una vaga ispirazione nazista della pellicola,Lester rispose che voleva solo sottolineare la forza di un uomo che ha ragione degli elementi.Il grande magazzino in cui si svolge una celebre scena d'azione venne utilizzato anni dopo anche in "TERMINATOR 2",così come la villa dove Matrix affronta il dittatore Arius è la medesima che ospita la sparatoria finale di "BEVERLY HILLS COP".L'istruttore di arti marziali MICHAEL M.VENDRELL dichiarò che la preparazione di Schwarzenegger a fine lavorazione poteva tranquillamente farlo considerare potenzialmente una cintura nera di karate,secondo dan.Il coltello che "spara" via la lama in una scena del film esisteva davvero,era in forza a certi corpi dell'esercito sovietico. Nella scena in cui Matrix amputa con un machete un braccio ad un soldato nemico,doveva dire la battuta "Serve una mano?",ma questa frase venne scartata perchè ritenuta troppo macabra. Il film venne girato in 45 giorni,ci sono 81 uccisioni nel corso del racconto. L'anno dopo,visto il grosso risultato commerciale della pellicola,venne buttata giù una sceneggiatura da De Souza,poi supervisionata da FRANK DARABONT,che avrebbe dovuto essere diretta da McTiernan,basata sul romanzo action "Nothing lasts forever" di RODERICK THORP. Schwarzenegger,però,si disse non interessato a riprendere il personaggio e dar vita ad un secondo "Commando". Allora lo sceneggiatore cambiò alcune parti del suo script,lo adattò e lo fece diventare il copione di "TRAPPOLA DI CRISTALLO".


martedì 16 novembre 2010






IL PADRINO ( The godfather,USA 1972)




DI FRANCIS FORD COPPOLA



Il libro di MARIO PUZO era stato un notevole best-seller,pur accolto dai recensori a bocca storta,per le considerevoli dosi di violenza e linguaggio crudo immessi nel romanzo.Per quanto riguarda la regia il produttore ROBERT EVANS contattò SERGIO LEONE,avendo amato i suoi film,ma il regista italiano,dopo che gli venne esposto il progetto e la storia del film,declinò dichiarandosi poco interessato a quel che riteneva una glorificazione della mafia:anni dopo,Leone ammise di aver rimpianto quella scelta,e probabilmente l'ideazione di "C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA" in parte è figlia di questo progetto non intrapreso dall'autore di "GIU'LA TESTA". Evans propose allora il film a PETER BOGDANOVICH,allora giovane regista considerato moltissimo dai produttori per l'ottimo risultato de "L'ULTIMO SPETTACOLO".Dopo il rifiuto di questi,si scelse allora FRANCIS FORD COPPOLA,sceneggiatore da Oscar per "PATTON", ed autore di due o tre film. Evans aveva valutato che molti film di gangsters avevano conosciuto un sostanziale insuccesso,e voleva che nel film che avrebbe prodotto si sentisse "l'odore degli spaghetti".Il giovane regista non era molto certo di voler fare questo film,e la Paramount,dopo aver visionato i primi girati, fu molto vicina ad estrometterlo dall'operazione e sostituirlo con ELIA KAZAN:la cosa rientrò, e Coppola si appropriò maggiormente del lavoro,modellando molti personaggi su suoi familiari e conoscenti della comunità italoamericana. La scelta dell'attore a cui far impersonare il boss della Famiglia,Vito Corleone,previde la considerazione di ERNEST BORGNINE,EDWARD G.ROBINSON,ORSON WELLES,RICHARD CONTE,GEORGE C.SCOTT. BURT LANCASTER si fece avanti per ottenere la parte,ma non ottenne risposta. Il produttore in capo della Paramount consultò Coppola per chiedere quali preferenze avesse nell'indicare l'attore da ingaggiare:egli fece due nomi,LAURENCE OLIVIER e MARLON BRANDO. Ma l'attore inglese era malato da tempo,e nonostante avesse una certa rassomiglianza con il vero boss Vito Genovese, il suo accento troppo british risultava poco convincente per interpretare un gangster nato in Sicilia e cresciuto comunque all'interno di una comunità italoamericana:Brando era più verosimile,anche se il suo nome non entusiasmò la produzione. A 47 anni,presentava nell'ultima decade più insuccessi che affermazioni,ed in particolare l'ultimo film realizzato, "QUEIMADA", era stato un disastro a livello economico,nonostante la prestigiosa firma di GILLO PONTECORVO. Inoltre,Brando,aveva grossi problemi economico-giudiziari come conseguenza a matrimoni andati male:Coppola si portò dietro Evans per trattare con la star decaduta,propose il ruolo all'attore,che lasciò i due ad attenderlo,e tornò nella stanza con le guance imbottite di cotone,i capelli unti d'olio e pettinati all'indietro,convincendo definitivamente regista e produttore.La Paramount offrì a Marlon Brando una paga sindacale,ma le due parti si accordarono per un salario di 50,000 dollari più altri introiti percentuali sugli incassi del film:ma la major non si comportò correttamente con la star,e proprio per questo Brando si rifiutò di partecipare al tour promozionale per presentare la pellicola,di partecipare,sia pur brevemente,al secondo film,e a presentarsi agli Oscar per ritirare la statuetta,la seconda,che vinse grazie al ruolo di don Vito Corleone.Anche per il ruolo di Michael Corleone,la scelta non fu semplice. DEAN STOCKWELL,MARTIN SHEEN sostennero provini per la parte,mentre a JACK NICHOLSON,WARREN BEATTY,DUSTIN HOFFMAN venne offerto il ruolo,ma gli attori,già abbastanza lanciati,declinarono,Beatty proponendosi come produttore,ma non si accordò con la Paramount.Evans insisteva con Coppola per assumere ROBERT REDFORD ,ma il regista si oppose fieramente,dicendo che il biondo attore di "BUTCH CASSIDY" era troppo WASP (bianco ed anglosassone) per rappresentare credibilmente il figlio di un boss siciliano della malavita.Ad un certo punto,parve che RYAN O'NEAL fosse il favorito per diventare Mike Corleone,ma Coppola trovò interessante un giovane italoamericano,AL PACINO, ed insistette lungamente con i produttori,che lo trovavano poco soddisfacente,finchè Evans non vide "PANICO A NEEDLE PARK", e venne conquistato dalla performance del giovane interprete.JAMES CAAN, inizialmente considerato per breve come possibile Michael Corleone,venne preso assieme a ROBERT DUVALL .Per il ruolo di Apollonia,la ragazza che Michael Corleone sposa in Sicilia e cade vittima di un agguato,venne proposta OLIVIA HUSSEY ;Coppola voleva invece ingaggiare STEFANIA SANDRELLI,che non accettò la parte.Venne così assunta SIMONETTA STEFANELLI.L'attrice che impersonava la moglie di Vito Corleone era invece una cantante di gospel,MORGANA KING. GEORGE LUCAS provvide a procurare le foto di stragi mafiose a Coppola,a titolo di favore personale.Per la scena del patìo dell'ultimo dialogo tra Vito e Mike Corleone,il dialogo fu riscritto da ROBERT TOWNE . La scena in cui il produttore Jack Woltz trova la testa del suo cavallo preferito nel proprio letto,secondo l'attore JOHN MARLEY venne molto bene,perchè non era stato informato su cosa avrebbe trovato sotto le lenzuola che avrebbe alzato. Il gatto che don Corleone tiene sulle ginocchia ad inizio film era un randagio che gironzolava vicino agli Studios,e faceva le fusa così forte per via delle carezze dell'attore,che alcune frasi dovettero esser ridoppiate per essere sentite chiaramente.Ad Al Pacino venne applicata una protesi in lattice sul volto per simulare la tumefazione dopo il pugno dato dal capitano McCluskey a Corleone jr.. Il corpo dei Marines ordinò che dal momento in cui Michael Corleone entra ufficialmente nella Famiglia non indossasse più la sua uniforme.Le riprese durono sessantadue giorni,e nel film ci sono sessantuno momenti che vedono personaggi mangiare o bere.Brando modulò il tono roco di Corleone sulla vera voce del boss Frank Costello. Tra James Caan e GIANNI RIZZO,l'attore che impersona Carlo,il cognato traditore, c'era una viva antipatia,e la scena in cui Sonny malmena il parente acquisito risulta particolarmente verosimile perchè pare che Caan ci abbia dato troppo dentro,procurando qualche livido all'altro attore.Coppola preparò una prima versione lunga 126 minuti,ma la Paramount incitò l'autore ad ampliare le scene della famiglia Corleone,fino a far diventare più lunga di altri cinquanta minuti la durata definitiva. LENNY MONTANA,il colossale interprete del sicario Luca Brasi,era un ex-wrestler,aveva lavorato come guardia del corpo,e pare che fosse stato al soldo anche di qualche organizzazione malavitosa:era molto nervoso per l'occasione di recitare accanto a Brando,e dimenticava facilmente le battute.Brando,entusiasta della genuina tensione dell'interprete,per accentuarla fingeva di dimenticare anch'egli il copione e attaccò sulla fronte di Montana un foglietto con alcune frasi da recitare.Nella scena del ristorante in cui Michael Corleone uccide Sollozzo e McCluskey,l'attore AL LETTIERI parlava siciliano in maniera così veloce da rendere impossibile mettere i sottotitoli in inglese.Marlon Brando aveva conosciuto Lettieri ai tempi in cui recitò in "FRONTE DEL PORTO", ed era rimasto in buoni rapporti:si fece così aiutare con l'accento siciliano dal collega meno famoso,che lo invitò più volte a pranzo e cena con la sua famiglia per abituarlo alla parlata siciliana.Brando prese parte per 35 giorni alle riprese,poi dovette partire per l'Europa,avendo firmato un contratto per girare "ULTIMO TANGO A PARIGI".La scena della resa dei conti finale,durante il battesimo del piccolo Corleone,secondo Coppola non funzionava finchè non venne inserita la musica d'organo.Secondo Mario Puzo,per quanto molta stampa avesse indicato in FRANK SINATRA l'ispirazione per Johnny Fontane,non c'erano riferimenti che lo facessero pensare:Sinatra incrociò lo scrittore in un ristorante e lo aggredì verbalmente,nonostante Puzo negasse ostinatamente che si fosse ispirato alla sua storia per creare il personaggio,e preferì stralciare dalla sceneggiatura un paio di scene che riguardavano Fontane. Al Pacino rischiò seriamente di essere licenziato a neanche metà lavorazione:gli executives della Paramount visionarono le prime scene girate,quelle del matrimonio,chiesero al regista quando l'attore scelto si sarebbe deciso a fare qualcosa d'interessante.Cambiarono nettamente opinione quando assistettero alla scena in cui Mike Corleone uccide Sollozzo e McCluskey.Francis Ford Coppola insistette,senza successo,perchè il titolo del film fosse "Il padrino di Mario Puzo",ritenendo che la sceneggiatura fosse maggiormente attribuibile allo scrittore,che aveva accettato riduzioni e cambiamenti,pur rimanendo sostanzialmente fedele al romanzo.Evans,dietro pressioni della major,dovette far presente a Coppola che il film conteneva azione in modo non sufficiente,e che i boss della Paramount stavano seriamente pensando a rimpiazzarlo con un regista più adatto a dare ritmo alla storia:il regista mise allora,ad esempio,la scena della lite tra Connie Corleone e Carlo Rizzi,girata in quattro giorni,e la major si ritenne soddisfatta.Tra Marlon Brando e gli attori che impersonarono i suoi figli,non correva più di diciassette anni di differenza,in realtà.A Coppola piaceva che i suoi interpreti si lasciassero andare ad improvvisazioni durante la recitazione,per dare tratti più veritieri ai loro caratteri:il bacio di Vito Corleone a Johnny Fontane fu una trovata spontanea di Brando,così come il gesto di rabbia con cui Sonny Corleone al matrimonio sbatte al suolo la macchina fotografica dell'agente FBI sono esempi chiari,e si nota bene la reazione sbalordita degli altri attori dinanzi all'estro momentaneo dei due personaggi importanti.Diversi interpreti scelti da Coppola avevano comunque conoscenze o parentele relative a famiglie mafiose,come Gianni Russo,RICHARD CASTELLANO, Lenny Montana,James Caan.Lo scenografo DEAN TAVOULARIS consigliò a Coppola di inserire delle arance in scene importanti,anche per stemperare la fotografia spesso oscura di GORDON WILLIS.Nel finale del film,Michael Corleone avrebbe dovuto uccidere di persona il traditore Fabrizio,impersonato dall'attore italiano ANGELO INFANTI , fuggito in America dopo aver assassinato la moglie italiana del protagonista:ma a Coppola parve,rivedendo la sequenza,ridicolo il troppo sangue addosso ad Infanti crivellato con un mitra da Pacino,e rigirò la morte del personaggio con un'autobomba,pur non inserendola poi nel montaggio finale della pellicola.La morte di Sonny,invece,fu deciso di riprenderla con molte macchine da presa collocate in posizioni diverse per dare maggiormente l'effetto della devastazione del suo corpo da parte di numerose armi da fuoco contemporaneamente.Nel film si contano diciassette delitti.


lunedì 1 novembre 2010




GANGSTER STORY ( Bonnie and Clyde,USA 1967)


DI ARTHUR PENN


Fu WARREN BEATTY a voler produrre l'epopea di Bonnie Parker e Clyde Barrow a metà anni Sessanta:secondo lui il film doveva essere in bianco e nero,e il protagonista essere interpretato da BOB DYLAN, che trovava molto rassomigliante fisicamente all'originale. Ma la Warner Bros. volle che la pellicola fosse a colori,e Dylan non venne contattato,perchè Beatty decise che sarebbe stato lui ad impersonare il bandito Clyde. Mentre,per quanto riguarda la scelta dell'attrice per Bonnie,il produttore-protagonista contattò NATALIE WOOD , la quale però stava seguendo una terapia psicanalitica molto delicata:in più,pur in buoni rapporti professionali con il divo con cui aveva lavorato in "SPLENDORE NELL'ERBA", preferiva non tornare a lavorarci insieme.JANE FONDA , sentita per la parte,declinò perchè si era trasferita in Europa,e non voleva per il momento tornare negli Stati Uniti.Dopo aver vagliato altre candidate quali ANN-MARGRET,TUESDAY WELD,CHER,CAROL LINLEY e SUE LYON:seppur ritenuta troppo alta e un pò troppo in carne per ricordare la vera Bonnie Parker, venne scelta la giovane FAYE DUNAWAY. La prima scelta per la regia era FRANCOIS TRUFFAUT,che si dichiarò interessatissimo al progetto,però ebbe l'opportunità di girare "FAHRENHEIT 451" ,dal libro di Ray Bradbury che aveva amato molto,e così lasciò perdere:a quel punto venne preso in considerazione JEAN-LUC GODARD . Qui ci sono due versioni:la prima è che Godard rifiutava di avere a che fare con una produzione hollywoodiana,l'altra è che il regista svizzero propose una rilettura del mito ambientata in Giappone,e con i due personaggi tramutati in teen-agers, idea cassata dalla produzione. Venne poi scelto ARTHUR PENN,fortemente voluto da Beatty,appena reduce dal dramma con molti attori importanti "LA CACCIA": Penn accettò,ma volle imporre alcuni cambiamenti allo script,ad esempio sottolineare piuttosto l'impotenza di Barrow anzichè la bisessualità.Inoltre,affascinato dal cinema di AKIRA KUROSAWA,il regista usò molto il ralenti per le scene d'azione.La sceneggiatura di ROBERT BENTON gli fu ispirata dai racconti del padre,che aveva presenziato ai funerali sia di Bonnie che di Clyde:vi mise mano,non accreditato,anche ROBERT TOWNE. Tuttavia,l'influenza francese si fece sentire:rispetto al tradizionale montaggio statunitense,ci sono numerose accelerazioni e cambi di ritmo e tono.Penn dichiarò successivamente che era stato il primo film americano in cui si vedeva l'effetto degli spari sui corpi che venivano colpiti,con relative apparizioni di sangue. GENE HACKMAN un giorno sul set vide un tizio che lo fissava continuamente,e poi l'apostrofò "Ehi,diavolo,Buck non avrebbe mai messo un cappello come quello!" L'attore guardò l'uomo e rispose "Forse no." L'altro si fece avanti e tese la mano dicendogli "Piacere di conoscerla,sono uno dei Barrow".La Warner,tutto sommato,aveva una fiducia modesta nelle fortune della pellicola,tanto da concedere a Warren Beatty il quaranta per cento degli introiti,a patto di una piccola partecipazione alla produzione esecutiva:il film incassò oltre 50 milioni di dollari,e per breve tempo fu il secondo incasso assoluto della major,appena dopo "MY FAIR LADY". Beatty,in un'intervista raccontò che nella scena in cui il suo personaggio moriva,gli venne messo un toupet,che doveva volar via alla sua caduta sotto i colpi della polizia,per dare l'illusione ottica quasi di una decapitazione, e la Dunaway confermò che furono truccati molto per rendere più cruenta la scena finale.Roger Ebert faceva il critico da soli sei mesi quando recensì questo film,defininendolo un capolavoro assoluto:un altro famoso recensore,Joseph Morgenstern,lo stroncò malamente,ritornando sui suoi passi in seguito. MICHAEL J.POLLARD, da poco attore professionista,non aveva realizzato che durante le scene in cui vengono ripresi pranzi e cene,è consigliabile mangiare il meno possibile,per le alte possibilità che una sequenza venga rigirata varie volte:durante la scena in cui i banditi rapiscono una coppia e mangiano in automobile,si sentì male,avendo mangiato alla fine della ripresa ben 12 hamburger. Fu l'esordio sullo schermo per GENE WILDER .



lunedì 23 agosto 2010







20.000 LEGHE SOTTO I MARI (20,000 leagues under the sea,USA 1954)
DI RICHARD FLEISCHER
Affascinato dal romanzo di JULES VERNE, WALT DISNEY voleva trarne un film a disegni animati:ma le tavole dettagliatissime ad opera del disegnatore HARPER GOFF lo convinsero che era possibile farne invece un credibile film con attori veri. A quel punto venne chiamato per sedere in cabina di regia RICHARD FLEISCHER,che aveva realizzato qualche film di discreto successo:Fleischer,figlio di uno dei maggiori "rivali" di Disney,fu sorpreso dalla scelta e fece chiedere al creatore di Topolino se sapeva chi lui fosse,e il maggior produttore di film animati di sempre rispose che lo sapeva bene,e che gli sembrava il regista più adatto a realizzare l'operazione.Per il ruolo del capitano Nemo, Disney voleva l'attore inglese RALPH RICHARDSON,mentre,dopo un'audizione di GREGORY PECK , venne scritturato JAMES MASON,mentre per il professor Arronax era stato chiamato CHARLES BOYER,che però declinò per impegni presi precedentemente.La parte così andò a PAUL LUKAS. PETER LORRE dichiarò in un'intervista che pensava lo avessero chiamato per interpretare il calamaro gigante. La produzione fu enorme:la Disney dovette chiedere dei set alla Universal e alla 20th Century Fox. Per le scene subacquee,vennero usati dei fondali delle Bahamas,dove erano già state girate scene nella versione del 1916,con 400 membri della troupe. Durante la scena dell'escursione sul fondale,appare uno squalo non preventivato:l'apparizione dell'animale fu lasciata dal regista perchè nelle visioni-test il pubblico si emozionava. KIRK DOUGLAS,in fase ascendente nella sua carriera di star,volle che l'entrata in scena del suo personaggio fosse maschia,nonostante la pellicola si rivolgesse ad un pubblico di giovanissimi,e infatti compare abbracciando due ragazze,una per lato. Questo gli capitò un altro paio di volte,ne "I VICHINGHI" e "CAROVANA DI FUOCO". La scena della battaglia con il calamaro gigante era inizialmente prevista su mare calmo e sullo sfondo di un tramonto: il regista Fleischer,però, riteneva che i cavi e gli attrezzi utilizzati per animare la creatura rischiassero di esser visti,facendo così parere il tutto falso. Mentre Walt Disney visitava il set,un giorno Fleischer fece presente i suoi timori al produttore,che ebbe l'idea di ambientare la scena durante una violenta tempesta:così la scena fu girata,e risultò tra i momenti più amati della pellicola.



giovedì 5 agosto 2010






L'UOMO LUPO ( The wolfman,USA 1941)




DI GEORGE WAGGNER
Sembra che l'ispirazione per "L'UOMO LUPO" sia venuta allo sceneggiatore CURT SIODMAK dopo aver vissuto l'esperienza del nazismo in Germania:Siodmak conduceva una vita tranquilla che l'avvento del partito hitleriano cambiò,portando la nazione nel caos e lui,come molti altri,a fuggire dal paese.Il lupo mannaro era per lui una metafora dei nazisti:un uomo altrimenti per bene che diveniva una belva assetata di sangue quando incontrava il pentagramma (o un simbolo come la stella a cinque punte) che massacrava il prossimo suo. Scrisse così subito tutte le scene che riguardavano il licantropo e la sequenza dell'allucinazione. Come per molti altri horror della Universal,il titolo di lavorazione fu "Destiny",quasi un rituale scaramantico.Originariamente la casa di produzione prevedeva BORIS KARLOFF nel ruolo principale,di Talbot/l'Uomo Lupo:venne poi scelto DICK FORAN per essere sostituito ad una settimana dall'inizio delle riprese da LON CHANEY jr.. Per rendere sullo schermo la non semplice sequenza della trasformazione si provvide a ovviare le difficoltà di realizzazione in velocissime dissolvenze:in una delle prime un piede viene inquadrato e diviene una zampa pelosa in sei dissolvenze,mentre per rendere una trasformazione successiva,con il volto inquadrato,ci vollero ben diciassette passaggi.Nel trailer originale comparivano scene in cui il licantropo lottava contro un orso:l'animale però si allontanò dalla scena e non intendeva ritornare a fornire la sua "prova attoriale".Sul set Chaney jr. si divertiva a spaventare la collega EVELYN ANKERS presentandosi davanti a lei all'improvviso già truccato:per il make-up occorrevano sedute di sei ore. La Universal era relativamente preoccupata per l'esito commerciale della pellicola,visto il clima dopo l'attacco a Pearl Harbor,ma risultò infine uno tra i maggiori incassi dell'annata.Buona parte degli storici canoni del mito della licantropìa furono introdotti da questo film:la trasformazione dopo esser stati morsi,lo stratagemma di uccidere un lupo mannaro solo con una pallottola d'argento,e la mutazione durante una notte di luna piena,tutte idee di Curt Siodmak.




venerdì 30 luglio 2010



TOM CRUISE ( 3/7/62,SYRACUSE,NY-USA)




Vero nome Thomas Cruise Mapother IV,è in breve divenuto una delle maggiori star mondiali di sempre,con film spesso ad altissimi livelli di seguito internazionale,contratti strapagati e spesso collaborazioni con nomi "pesanti" nello show-biz hollywoodiano.Eppure gli inizi non furono affatto facili:a quattordici anni Cruise studiava in seminario per prendere i voti,e soffriva di dislessia,era uno dei quattro figli di una famiglia erratica che si spostava troppo spesso per abituare i ragazzi ai loro nuovi habitat.All'età prima citata aveva già cambiato abitazione quindici volte.Poi,si dice che uno dei motivi fu anche il fatto di dover combattere la dislessia,si interessò alla recitazione,lasciò i progetti clericali e la scuola superiore per recitare:ebbe una piccola parte in "AMORE SENZA FINE" di FRANCO ZEFFIRELLI,successivamente fu in "TAPS" e "I RAGAZZI DELLA 56 STRADA",seguirono un paio di filmetti senza importanza in cui ebbe però le prime parti da protagonista,fino al buon risultato della commedia "RISKY BUSINESS" accanto a REBECCA DEMORNAY. Tra i giovani della generazione del "brat pack" era tra i più tenuti d'occhio dalle case di produzione perchè la sua attrattiva sulle ragazzine non era passata inosservata.In una manciata di anni esplose,letteralmente:"TOP GUN","IL COLORE DEI SOLDI","COCKTAIL","RAIN MAN","NATO IL QUATTRO LUGLIO". Sul set del seguito de "LO SPACCONE" il giovane divo ebbe molte conversazioni con l'impegnato politicamente PAUL NEWMAN ebbe modo di cambiare opinione sull'amministrazione Reagan,visto che il suo film precedente,in cui era l'aviatore Pete "Maverick" Mitchell,è stato tra le colonne cinematografiche della destra americana di quell'epoca.Fu probabilmente l'effetto di questa presa di coscienza della bellicosità di "Top Gun" che spinse Cruise a voler rischiare molto della sua immagine di star a tutto sorriso in "Nato il quattro luglio" di Stone:scommessa vinta,perchè poi è il primo attore ad aver recitato in cinque film consecutivi che abbiano superato i 100 milioni di dollari di incassi ("CODICE D'ONORE","IL SOCIO","INTERVISTA COL VAMPIRO","MISSION:IMPOSSIBLE","JERRY MAGUIRE").In una speciale classifica degli attori che siano presenti in film oltre quella cifra,è battuto solo,con otto, da WILL SMITH ,ed è "fermo" a sette come TOM HANKS .Sentimentalmente il divo si è sempre messo con donne dell'ambiente:sposatosi con MIMI RODGERS dal 1987 al 1990,conobbe sul set di "GIORNI DI TUONO" l'australiana NICOLE KIDMAN,che sposò quasi subito dopo essersi divorziato dall'altra,e lavorò al suo fianco per tre volte,per poi concludere il matrimonio nel 2001.Dopo una relazione con PENELOPE CRUZ,incontrata recitando in "VANILLA SKY",Cruise ha conosciuto e poi sposato KATIE HOLMES nel 2006:storico,e molto deriso,il suo "show" alla trasmissione di Oprah Winfrey,in cui dichiarò la relazione con la Holmes saltando sui divanetti ed esultando in modo esagerato,strana caduta di stile per un uomo con un grande senso della propria immagine e abilissimo a presentarsi simile ai ruoli interpretati.Anche la sua forte adesione al culto di Scientology è stata contestatissima e molto chiacchierata,anche se la star ha sempre difeso la sua scelta a spada tratta,diventando il maggior, e più convinto,testimonial del credo desunto dai romanzi di Hubbard.Tra i ruoli non accettati,spicca il Neo di "MATRIX",il Tom Ripley di "IL TALENTO DI MR.RIPLEY",Robert Dean in "NEMICO PUBBLICO".Vegetariano,usa la destra per scrivere ma per il resto è mancino:a tutt'oggi è una delle pochissime star ad aver lavorato con una schiera di registi di assoluto talento e fama,Kubrick,Pollack,Spielberg,Scorsese,Scott (I e II),Levinson,Stone,Howard,Jordan,Anderson,De Palma,Woo,Mann e spesso soprattutto nei primi anni del suo successo,veniva affiancato a grandi divi hollywoodiani cui teneva testa,come Hackman,Duvall,Newman,Nicholson,Hoffman,Voight.Durante la lavorazione di "OPERAZIONE VALKYRIA" fu contestato per la faccenda-Scientology,ma fu molto disponibile a spiegare le sue ragioni e la cosa finì presto:tra le altre cose,Cruise,non si sa se per astuzia nel saper vendere se stesso o per naturale attitudine,è una delle star più gentili con i fans e meno scostanti.Ecco alcune sue dichiarazioni:
"Sapevamo fin dall'inizio che lavorare in "EYES WIDE SHUT" richiedeva un livello alto di impegno.E'stato un onore essere diretti da STANLEY KUBRICK,ed eravamo consapevoli,io e Nicole,che sarebbe stata una cosa bella ma veramente difficile.Ma mi sarei preso a calci se non avessi accettato questa occasione.E'stato un momento speciale della mia carriera."
"Ogni volta che comincio a girare,mi sento come se non sapessi cosa sto davvero facendo."
"Quando annunciai che avrei girato "Nato il quattro luglio",molte persone intorno a me mi dicevano che mi preparavo a rovinare la carriera,ed avrei fatto meglio ad interpretare un seguito di "Top Gun",ma io volevo cambiare il mio percorso,sfidare me stesso."
"Non sono una persona che in fondo prende sul serio un consiglio:se penso che una cosa sia buona per me,prendo e vado,non chiedo agli altri.Nella mia carriera e nella mia vita ho sempre preso decisioni da solo."
"Essendo cresciuto in troppi posti diversi,sono abituato alle chiacchiere su di me.Tipo,hai le scarpe sbagliate, ti vesti male,hai l'accento sbagliato..."
"Ho avuto una vita interessante.Ci sono modi diversi di affrontare le difficoltà.Mi sono sempre preparato a prendermi responsabilità come padre,come produttore,come attore,e mi piace. Ho sempre cambiato,per evolvermi e crescere.Non ci si può sedere su qualcosa di troppo sicuro su cui riposare e stare fermi."
"Non avevo mai recitato un ruolo come quello di "Vincent" in "COLLATERAL".Mi interessava interpretarlo perchè è una personalità antisociale,che porta distruzione e caos ovunque vada.E'una forza della natura!"
"Vidi "I SETTE SAMURAI" a 18 anni:dopo pochi secondi,realizzai che non era solo una cosa culturale,bensì universale.Tempo dopo,lessi il Bushido.Parlava di argomenti che ho ritenuto importanti nella mia vita:lealtà,compassione,responsabilità,l'idea di guardare alle proprie spalle e prendersi la responsabilità di quello che hai fatto.Sono affascinato dai samurai e dal loro codice d'onore,è una delle tante ragioni per cui ho voluto assolutamente fare "L'ULTIMO SAMURAI"."


giovedì 29 luglio 2010


THE BOURNE IDENTITY (The Bourne identity,USA 2002)
DI DOUG LIMAN
Nel trarre il primo capitolo della trilogia di Jason Bourne,l'ex-spia che ha perduto l'identità e cerca di recuperarla trovandosi in un pericolosissimo gioco mortale di delitti e attentati, venne scelto il giovane regista DOUG LIMAN,che aveva ben impressionato con "SWINGERS",una commedia di successo relativo piuttosto apprezzata dalla stampa e dagli addetti ai lavori.Per interpretare il personaggio principale,il primo contatto fu BRAD PITT che preferì però girare "SPY GAME": venne preso in considerazione allora MATTHEW MCCONAUGHEY,ma poi la produzione preferì puntare su MATT DAMON. Lo sceneggiatore TONY GILROY seguì le istruzioni del regista,e non lesse il romanzo originario,basandosi su un lungo riassunto scrittogli dallo stesso Liman.Nelle prime scene Jason Bourne si guarda allo specchio e parla in olandese:dice,più o meno "Sai chi sono?Allora taglia con le stronzate e dimmelo!".Il film avrebbe dovuto uscire nel giugno 2001,ma Liman non era convinto di alcune cose,e rimontò la pellicola:ad esempio,l'inseguimento automobilistico che è centrale nel racconto,era più avanti nel minutaggio originario.Liman volle girare questo film ispirandosi a "LOLA CORRE" che lo aveva impressionato parecchio:volle anche la protagonista FRANKA POTENTE.Le arti marziali che Bourne usa per combattere i suoi nemici sono una combinazione della filippina Kali con il Jet Kune Doo lanciato da BRUCE LEE.Nonostante sia considerato tra i suoi primi ruoli importanti,il sicario interpretato da CLIVE OWEN si vede nel film per non più di tre minuti di proiezione:quando tempo dopo venne chiesto a Owen di parlare di questa sua interpretazione,l'attore disse "Mi sono messo gli occhiali e ho posato.".La cellula segreta interna alla Cia nasce ispirata dall'Irangate in cui fu coinvolta l'amministrazione Reagan:il personaggio di Conklin è ispirato infatti al colonnello Oliver North,al centro della vicenda.Il nome Bourne deriva da Ansel Bourne,un predicatore di Rhode Island,primo caso documentato del disturbo presentato dal protagonista.La scena finale è girata a Mykonos,in Grecia.Quella di Bourne è uno dei pochi casi di una serie cinematografica con gli incassi in aumento ad ogni episodio:costato 60 milioni di dollari,questo film ne ha incassati il doppio in patria,più altri novanta in giro per il mondo,per un totale di 214.

martedì 20 luglio 2010






IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI




(The silence of the lambs,USA 1991)




DI JONATHAN DEMME




L'insuccesso di "MANHUNTER",primo film a portare sul grande schermo i romanzi thriller a tinte forti di THOMAS HARRIS,convinse DINO DE LAURENTIIS a sbarazzarsi dei diritti sull'altro libro dello scrittore,su cui contava per un rilancio in America,dopo alcune produzioni andate male:dette gratuitamente l'usufrutto del testo alla Orion Pictures,perchè reputò di nessuna possibilità commerciale l'ancora più violento "IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI". L'assemblamento del cast fu particolarmente complicato,regia inclusa:GENE HACKMAN acquisì i diritti dalla Orion,perchè voleva esordire alla regia con questo film,ma dopo "MISSISSIPPI BURNING" dichiarò che non avrebbe voluto girare film violenti per un pò.Addirittura Hackman avrebbe dovuto interpretare il ruolo del dottor Hannibal Lecter,lo psicologo cannibale al centro della vicenda,e battè JODIE FOSTER nella conquista dei diritti di sfruttamento,dato che l'attrice,dopo aver letto il romanzo,era interessatissima a farne un film.Venne scelto poi JONATHAN DEMME,che avrebbe voluto SEAN CONNERY ad interpretare Lecter,ma lo scozzese declinò l'offerta,avendo poca fiducia nella riuscita dell'operazione:anni dopo,ne "LA GIUSTA CAUSA",che lui stesso coprodusse,Connery recitò in un thriller che prevedeva l'intervento di uno psicopatico di genio in una indagine,ma quel film andò decisamente meno bene del film diretto da Demme.Il ruolo di Lecter venne offerto a JEREMY IRONS,che però veniva da troppi personaggi negativi ( "INSEPARABILI","IL MISTERO VON BULOW") e temeva di rimanere intrappolato in una tipologia troppo ristretta di caratteri:erano stati presi in considerazione anche JOHN HURT,LOU GOSSETT JR.,ROBERT DE NIRO,JACK NICHOLSON e ROBERT DUVALL per la parte,ma Demme,memore della splendida prova dell'attore in "THE ELEPHANT MAN" avanzò la proposta a ANTHONY HOPKINS,che accettò.Lo sceneggiatore TED TALLY adattò il romanzo pensando a Jodie Foster come naturale Clarice Starling,anche se Demme rivelò che ben trecento attrici erano state prese in considerazione per la parte,tra le quali MICHELLE PFEIFFER,la più vicina ad aggiudicarsi il ruolo,che però era perplessa per l'eccessiva violenza contenuta nel soggetto.Demme scelse la Foster anche per il carattere molto determinato,che riteneva avrebbe giovato alla caratterizzazione dell'agente FBI. Per il ruolo di Jack Crawford,il funzionario FBI che recluta Clarice,erano stati presi in considerazione MICHAEL KEATON,MICKEY ROURKE e KENNETH BRANAGH,ma venne preso SCOTT GLENN. Buona parte della pellicola venne realizzata a Pittsburgh,che venne scelta per la particolarità architettonica e la tipologia delle strade.Il film potè contare su una serissima applicazione da parte degli interpreti:Scott Glenn prese come "tutor" il vero agente federale John Douglas,cui si ispirò per dar vita a Crawford.Hopkins,invece,studiò fascicoli su reali serial killer e visionò filmati di processi a maniaci omicidi per assumerne espressioni e modi di fare.Per la voce di Lecter,l'attore gallese impostò una tonalità che definì "tra Truman Capote e Katharine Hepburn";alla prima apparizione dello psicologo-killer,Hopkins fissò la macchina da presa come se la Foster non fosse in scena,perchè,secondo l'interprete,Lecter doveva dare la sensazione di essere colui che sa tutto.Lecter avrebbe dovuto essere vestito di giallo o arancione,ma il suo interprete convinse il regista che era meglio presentarlo tutto in neutro bianco,perchè a lui ricordava così la divisa di un dentista,una delle fobie di Hopkins.Dopo aver visionato il processo a Charles Manson ed altri assassini seriali,l'attore si convinse che,come anche i rettili,il suo Lecter doveva sbattere le palpebre il meno possibile,per incutere inquietudine.A Jonathan Demme che gli aveva chiesto come faceva a considerare il suo personaggio di "Elephant man",il dottor Treeves,una delle fonti di ispirazione per Lecter,visto che era un uomo buono,Anthony Hopkins rispose che secondo lui in fondo anche il suo psichiatra era un uomo buono,ma intrappolato in una mente folle.Tempo dopo,in una intervista,l'attore dichiarò che aveva recitato Hannibal Lecter pensando anche ad un parallelo con l'HAL 9000 di "2001:ODISSEA NELLO SPAZIO".Come il computer di Kubrick,asserì l'interprete,Lecter era freddo come una macchina,assolutamente logico nel suo comportamento omicida,e altamente intelligente,ed inoltre sembrava conoscere ogni risposta.Fu Hopkins a inventare il verso simile ad un risucchio che Lecter produce mentre rimembra l'uccisione di una sua vittima,una delle scene più ricordate del film.E fu sempre una sua iniziativa dire alla Foster/Starling la frase fuori copione riguardante le sue origini contadine,al che l'attrice ebbe un'espressione di rabbia e sofferenza:finito di girare,Jodie Foster fece i suoi complimenti al collega per lo stratagemma che le aveva permesso un ottimo slancio non recitato.La prova di Anthony Hopkins ottenne un record:è la più breve partecipazione ad un film a vincere un Oscar come attore protagonista.Infatti Hannibal Lecter compare realmente nella pellicola per soli sedici minuti complessivi.Anche Jodie Foster passò svariato tempo con una vera agente federale,Mary Ann Krause,per prepararsi meglio al ruolo:fu la Krause a suggerirle la scena in cui Clarice Starling si ritrova a piangere da sola in auto,perchè le confessò che spesso gli orrori incontrati durante la sua professione rischiavano di travolgere l'equilibrio nervoso degli agenti,e momenti di sfogo del genere sono frequenti.Per creare "Buffalo Bill",il serial killer cui la Starling dà la caccia furono "fusi" insieme tre reali serial killers:Ed Gein,che scuoiava le sue vittime,Ted Bundy,che usava spesso il trucco di farsi soccorrere da automobiliste per catturarle e chiuderle nella sua roulotte, e Gary Heidnick,che nascondeva le sue vittime in un pozzo vuoto.Il bozzolo di farfalla che viene estratto dalla bocca di una delle vittime di Buffalo Bill in realtà è una grossa caramella avvolta in un chewing-gum.La celebre immagine della farfalla al posto della bocca di Jodie Foster sui manifesti del film riporta una fotocomposizione di SALVADOR DALI':sul dorso dell'animale,che ha un disegno a forma di teschio,se si guarda da vicino sono sette corpi nudi femminili disposti in sequenza.Tutte le scene girate di fronte alla cella riportano,se in primo piano Hopkins il riflesso della Foster sul vetro,e viceversa.Il film fu realizzato negli ultimi mesi del 1990,e avrebbe dovuto uscire a fine anno,ma la Orion preferì mandare avanti "BALLA COI LUPI" per poter gareggiare per gli Oscar,dato che già le nominations comportano un forte incentivo agli incassi,ed il western diretto ed interpretato da KEVIN COSTNER presentava molti più rischi a livello di ritorno commerciale:considerando che quest'ultimo lungometraggio si portò a casa sette premi Oscar e "Il silenzio degli innocenti" cinque,la strategia della casa è stata da premio.Tra l'altro,il film di Demme ha vinto,come solo è capitato a "ACCADDE UNA NOTTE",e "QUALCUNO VOLO'SUL NIDO DEL CUCULO" i cinque premi della Academy più importanti:miglior film,regia,attore ed attrice protagonista e sceneggiatura.E dire che con sette candidature "sole" non era certo il favorito alla cerimonia.Inoltre,data l'uscita nelle sale di molto anteriore alla consegna dei premi (uscì ad inizio '91 in tutto il mondo),è stato in assoluto il primo film ad essere già disponibile in video a vincere un Oscar.Ad oggi,il primo ed unico lungometraggio del genere thriller/horror a vincere l'Oscar per il miglior film.Nel loro primo incontro,Lecter parla a Clarice del quadro nella sua cella della vista del Duomo di Firenze,dal forte Belvedere:è un indizio su dove è nascosto Buffalo Bill,che la Starling troverà a Belvedere,Ohio.L'FBI,che fece i complimenti alla produzione per l'accuratezza con cui sono portati avanti sia l'indagine che molti dettagli riguardanti il Bureau,protestò più tardi perchè Clarice Starling trova da sola il maniaco,mentre gli agenti veri e propri seguono una falsa pista e rischiano di bruciare la riuscita dell'operazione.La posizione del poliziotto ritrovato ucciso nella cella di Lecter è un omaggio ed un riferimento ad un quadro di FRANCIS BACON.Costato 19 milioni di dollari,ne ha incassati 130 in America, ed altri 142 nel mondo,per un totale di 272.




domenica 18 luglio 2010





BEVERLY HILLS COP-Un piedipiatti a Beverly Hills



( Beverly Hills Cop,USA 1984)



DI MARTIN BREST
E'risaputo generalmente,ma non tutti lo sanno:"BEVERLY HILLS COP" era nato come film d'azione imperniato su SYLVESTER STALLONE ,che abbandonò di botto la lavorazione due settimane prima che cominciassero le riprese,costringendo gli sceneggiatori ad un vero tour de force per tramutare via via il copione in un film d'azione misto a commedia,dato l'ingresso di EDDIE MURPHY in scena. Dopo l'addio di Stallone,per la verità,era stato offerto a MICKEY ROURKE il ruolo di Axel Foley,ma l'attore non accettò la parte,e così venne ingaggiato il rampantissimo Murphy,che veniva da una stagione d'esordio d'oro,con i successi di "48 ORE" e "UNA POLTRONA PER DUE" .Il progetto nasce nel 1977,su un soggetto scritto dallo sceneggiatore DANILO BACH:la Paramount comprò i diritti,e venne proposto a firme importanti quali DAVID CRONENBERG,che non lo ritenne nelle sue corde, e MARTIN SCORSESE,che non volle farlo perchè il soggetto per lui era troppo simile a quello de "L'UOMO DALLA CRAVATTA DI CUOIO":venne fuori così il nome di MARTIN BREST,che aveva colto un buon successo di critica con la commedia "VIVERE ALLA GRANDE".Quando gli venne proposto questo film,Brest tirò una moneta da 25 centesimi per decidere se accettare o meno:quando la pellicola si impose tra i più grandi successi di sempre del cinema americano,il regista attaccò la monetina in una cornice su un muro di casa. All'inizio dell'effettiva progettazione del film,oltre a Sylvester Stallone vennero presi in considerazione AL PACINO e JAMES CAAN per la parte principale.I motivi dell'abbandono del set da parte di Stallone non furono chiarissimi:un pettegolezzo diceva che il divo fece i capricci per la marca di succo d'arancia che doveva essere presente nella sua roulotte,ma più probabilmente Sly non era convinto del tutto del regista e dell'operazione,e poi aveva a breve da girare i nuovi capitoli di "RAMBO" e "ROCKY".Tuttavia sfruttò alcune delle idee venute per girare questo film nel successivo "COBRA":il finale con lui protagonista prevedeva un accanito inseguimento tra Axel Foley ed il capo dei cattivi con una Pontiac turbo per l'eroe ed una Lamborghini per il villain,con questa che si schiantava contro un treno in arrivo.Murphy apportò diverse variazioni al progetto originale:la maglietta "Mumford" grigia che porta per buona parte della storia era la maglietta di una scuola di un quartiere di Detroit che uno degli sceneggiatori aveva frequentato,ed all'uscita del film quella t-shirt fu ordinata da negozianti di abbigliamento di tutto il mondo;improvvisò molte delle battute del suo personaggio,specialmente sul versante brillante,così come i siparietti tra JUDGE REINHOLDS e JOHN ASHTON,che nelle intenzioni del regista "dovevano ricordare una coppia di mezza età,sempre a battibeccarsi ma indivisibile".La sceneggiatura,riscritta più di sei volte,risultò infine un misto di ogni ristesura,e Murphy provvide a immettere battute e farla maggiormente sua,improvvisando dialoghi a macchina da presa accesa.Quando venne girata la scena nel comando di polizia,Eddie Murphy era particolarmente provato e stanco:nonostante le insistenze di alcuni membri della troupe,non volle prendere caffè,perchè affermò che non voleva droghe di alcun tipo.Così gli vennero date delle caramelle al caffè,la cui piccola dose di caffeina bastò a riattivare l'attore,che si lanciò nella vivace scena del monologo di Axel Foley che zittisce tutti gli altri personaggi presenti in scena.Girare a Detroit comportava dei rischi,e la polizia scortava la troupe spesso nelle scene realizzate sulla strada:alcuni ufficiali fecero presente che avrebbero volentieri fatto a meno di vigilare le riprese in certi quartieri particolarmente malfrequentati.Il celebre motivo che contraddistingue la serie fu suonato con tre sintetizzatori diversi.Fu il primo film ad essere distribuito in oltre duemila sale in America,ed il più alto incasso tra i lungometraggi bollati con la "R" che significa divieto ai minori,fino all'uscita de "LA PASSIONE DI CRISTO",vent'anni dopo.Con la sua ora e quarantacinque minuti di durata,è il più lungo della serie di "Beverly Hills Cop".Incassò 234 milioni di dollari solo in USA,ed altri 82 nel resto del mondo,arrivando a 316 totali,uno dei più elevati risultati di tutti i tempi.



domenica 11 luglio 2010







TAXI DRIVER ( Taxi driver,USA 1976)


DI MARTIN SCORSESE
La sceneggiatura scritta da PAUL SCHRADER,ispirata al diario di Arthur Bremer,che voleva sparare al candidato alle presidenziali Wallace, girava per le scrivanie di diversi studios,che valutavano interessante il progetto.La regia,prima di essere affidata a MARTIN SCORSESE, venne proposta anche a BRIAN DE PALMA, all'epoca altro "giovane leone" su cui i produttori avevano messo gli occhi addosso.La visione di "MEAN STREETS" diretto dal primo,tuttavia,indicò l'adeguata chiave di trasposizione dello script e l'offerta vera e propria venne fatta appunto a Scorsese,ma con una nota obbligatoria:il protagonista doveva essere ROBERT DENIRO,della cui prova nel film visionato i producers erano entusiasti.Scorsese pensava invece di affidare il ruolo di Travis Bickle a HARVEY KEITEL,al quale aveva assegnato la parte di vero protagonista di "Mean streets",ma questo attore accettò di buon grado anche il ruolo di Sport,il magnaccia e spacciatore che verrà assassinato da Bickle,pur se nel copione originale aveva sì e no cinque frasi da dire ed era nero.Scorsese avrebbe voluto che prendesse la parte recitata poi da ALBERT BROOKS,però Keitel confermò di voler prender parte al film come il magnaccia Sport.Pure JEFF BRIDGES era tra i papabili per il ruolo principale.Pare che l'idea iniziale vera e propria dell'autore fosse di interpellare DUSTIN HOFFMAN per il ruolo di Bickle,ma la star di "PICCOLO GRANDE UOMO" si disse non interessato al film,dicendo anni dopo che parlando con Scorsese,pensò che dovesse essere matto a fare un film così,e rimpianse però la scelta di non farlo.Anche AL PACINO è andato vicinissimo ad impersonare Bickle:il produttore TONY BILL voleva esordire come regista dirigendo questo film.Pacino rifiutò il ruolo,come affermò tempo dopo,perchè non voleva lavorare con lui,dopo che Scorsese prese le redini dell'operazione mandò il suo agente a interessarsi al film,ma ormai era stato scritturato Robert De Niro. L'attore di "TORO SCATENATO",di cui è rinomata l'immedesimazione nei ruoli,affiancò per dodici ore al giorno lungo tutto un mese dei taxisti che lavoravano sia di giorno che di notte per studiarne i comportamenti,e lesse alcuni trattati su malattie mentali come schizofrenia e paranoia per entrare meglio nell'alienazione di Travis Bickle,mentre Keitel per un pò bazzicò dei veri magnaccia per capirne linguaggio e modi di fare:la scena in cui Sport balla con la giovanissima Iris fu una sua ispirazione del momento,ed è una delle due scene in cui il film non si incentra sul protagonista.JODIE FOSTER aveva solo dodici anni quando recitò nella pellicola, e sul set era presente sempre la sorella diciannovenne,che la sostituì in alcune scene eccessive per la giovanissima età della futura diva. ROCK HUDSON doveva impersonare il candidato alle elezioni Palantine,ma era sotto contratto con la tv per una serie e dovette rinunciare al lungometraggio.Sulla sceneggiatura,appunto,sia Sport che gli altri personaggi che vivono intorno a lui dovevano essere tutti neri,ma Scorsese preferì cambiare perchè non voleva che il suo film venisse accusato di razzismo,e Schrader ne convenne. Per il ruolo di Betsy,dopo aver scartato nomi di spicco come MIA FARROW e LIZA MINNELLI,e declinato l'idea della produzione di scritturare FARRAH FAWCETT,Scorsese,parlando con la direttrice del casting,suggerì "un tipo alla CYBILL SHEPERD",la donna gli rispose domandandogli perchè non prendere direttamente lei.Che accettò.In realtà il film avrebbe dovuto essere girato nel 1974,ma De Niro aveva già firmato il contratto per interpretare "NOVECENTO", e la produzione attese il ritorno in USA dell'attore,mentre Scorsese realizzò allora "ALICE NON ABITA PIU'QUI".Per il regista,la scena più soddisfacente da girare è stata la telefonata con cui Travis Bickle prova a invitare di nuovo Betsy per un altro appuntamento,perchè gli sembrava che sulla sceneggiatura fosse patetica,ed invece vista girata e montata aveva forza ed impatto. La storia narrata nel film era parzialmente autobiografica per lo sceneggiatore Paul Schrader:aveva perso il lavoro,la moglie lo aveva lasciato e si era impegnato in una relazione troncata molto presto;rinchiusosi nell'appartamento della ragazza che lo aveva lasciato per due mesi,Schrader non parlò con nessuno per settimane,usciva solo per andare nei cinema porno e sviluppò una vera ossessione per le armi da fuoco.Praticamente,gli aspetti salienti del carattere di Bickle.Schrader approntò la prima bozza della sceneggiatura in soli cinque giorni,tenendo una pistola carica sulla scrivania perchè "gli dava il pathos necessario a ultimarla presto". La celebre scena del monologo di Travis Bickle-De Niro davanti allo specchio,in cui ripete ossessivamente "Ma dici a me?!?" fu un'invenzione dell'interprete,giacchè nella sceneggiatura c'era scritto solo che Travis si fissava nello specchio silenziosamente per qualche minuto:Scorsese disse che secondo lui il suo protagonista si era ispirato alla similare sequenza di MARLON BRANDO in "RIFLESSI IN UN OCCHIO D'ORO",alcuni recensori ritennero che fosse un riferimento agli insegnamenti dell'Actor's Studio di Stella Adler,mentre anni dopo De Niro confessò che si era ricordato di alcuni interventi "parlanti" di BRUCE SPRINGSTEEN durante i suoi concerti.Per lui la scena della sparatoria finale era troppo lunga,perchè,sosteneva,che una così forte tensione non poteva essere retta per tutto quel tempo.Il direttore della fotografia,MICHAEL CHAPMAN , propose di desaturare i colori durante la sequenza della sparatoria per attutirne la violenza e smorzarne in parte gli effetti:lo stesso Scorsese,una volta che la visionò al montaggio,fu esitante se accorciarla perchè temeva pesanti tagli o censure che avrebbero reso la vita molto difficile alla pellicola. Per via della minore età,Jodie Foster non potè presenziare alla prima del film,nè vederlo ufficialmente fino a qualche anno dopo.Il taglio alla mohicana che De Niro sfoggia nell'ultima parte del lungometraggio non è reale,perchè molte sequenze in cui Bickle ha ancora un'acconciatura "normale" vennero girate dopo la scena della sparatoria:il truccatore creò una calotta perfettamente aderente alla forma della testa dell'attore,ed i capelli erano in realtà peli di cavallo.
Incassò 28 milioni di dollari sul suolo americano,e vinse la palma d'oro a Cannes nel 1976.






QUELLA SPORCA DOZZINA ( The dirty dozen,USA 1967)

DI ROBERT ALDRICH

ROBERT ALDRICH tentò di acquisire i diritti di sfruttamento del romanzo di E.M.NATHANSON ancora quando era un manoscritto da editare,ma non vi riuscì:la MGM l'acquistò nel 1963 per trarne un film, e solo dopo venne dato alle stampe,nel 1965,diventando subito un best-seller. L'idea del titolo e della storia fu ispirata a Nathanson dalla vera vicenda di una divisione dell'Airborne,che non si lavarono,e nè si rasarono nella preparazione allo sbarco in Normandia.Alcuni membri di quel gruppo compaiono nel film come figuranti.Il castello dove si svolge l'assalto finale al comando nazista fu costruito dalla produzione con 85 uomini,divenendo così uno dei più colossali set mai allestiti.La cura messa da chi vi lavorò fu anche troppo buona:per farlo saltare in aria e ridurlo in briciole,come prevedeva la sceneggiatura,sarebbero state necessarie 70 tonnellate di dinamite!A quel punto,ne venne distrutta una sezione ricostruita con plastica ed altro materiale più semplice da abbattere,e quello si vede nel montaggio finale. Diversi componenti il cast prestarono in effetti servizio militare durante la II Guerra Mondiale:TELLY SAVALAS,CLINT WALKER,CHARLES BRONSON,LEE MARVIN e ERNEST BORGNINE.Il ruolo del maggiore Breisman venne inizialmente proposto a JOHN WAYNE,che declinò l'offerta perchè doveva dirigere ed interpretare il suo "I BERRETTI VERDI" ma anche perchè Reisman ha una relazione con una donna sposata con un soldato al fronte:la parte andò allora a Marvin,che basò il personaggio sull'amico e commilitone John Miara.Lee Marvin non amò questa esperienza,definendo "QUELLA SPORCA DOZZINA" "un film di merda e una burattinata per far soldi,che non ha a che fare per niente con la guerra vera."Al contrario,ha sempre lodato "IL GRANDE UNO ROSSO" a cui prese parte anni dopo,sotto la regia di SAM FULLER.Sul set,da ex-soldato,obiettò che alcune scene non erano verosimili e che venivano presentate azioni di guerra con troppa spacconeria:Aldrich gli rispose che il pubblico sarebbe stato talmente preso dal racconto e imbambolato da azione,esplosioni ed uccisioni da non far caso a certi lapsus. JACK PALANCE rifiutò la parte che sarebbe andata poi a Savalas perchè lo ripugnava il razzismo del personaggio. TRINI LOPEZ,l'interprete messicano che dà volto a Jimenez,avrebbe dovuto essere uno degli eroi della storia,causando l'esplosione finale che distrugge definitivamente l'obbiettivo,ma le pressanti richieste economiche del suo agente convinsero Aldrich a ridurgli il ruolo,facendo morire il personaggio un bel pò di tempo prima della conclusione. DONALD SUTHERLAND rimpiazzò all'ultimo momento invece un altro attore,e la scena in cui si improvvisa alto ufficiale che ispeziona la truppa doveva dapprima essere realizzata con il personaggio di Clint Walker,ma Aldrich non vedeva bene questo attore in quel frangente,e fece fare la scena a Sutherland.JIM BROWN veniva invece dalla NFL,la lega di football americano,e lasciò la carriera atletica a 29 anni perchè scelse la professione di attore:nella scena dell' "ultima cena" Savalas occupa il posto che Giuda ha nel dipinto,riferimento agli sviluppi del suo personaggio.Ad Aldrich i produttori dissero che sarebbe stato quasi sicuramente in lizza per l'Oscar al miglior regista,se avesse tagliato la scena in cui Brown getta delle bombe a mano nella stanza-bunker dove si rifugiano uomini e donne,tedeschi presenti al castello,che così non hanno alcuna possibilità di sopravvivere:dopo averci pensato,il regista lasciò le cose come stavano,perchè,affermò, "la guerra è un inferno".Il film fu il maggior successo della MGM del 1967,vinse un Oscar per gli effetti speciali ed ebbe tre seguiti girati esclusivamente per la tv,ma fece nascere anche il sottofilone dei soldati con niente da perdere usati in missioni quasi suicide,come "I GUERRIERI","QUEL MALEDETTO TRENO BLINDATO" e "BASTARDI SENZA GLORIA".


domenica 4 luglio 2010



MOBY DICK,LA BALENA BIANCA ( Moby Dick,USA 1956)

DI JOHN HUSTON

Venne girato nel 1954,ma fino al 1956 non arrivò sugli schermi,il secondo e più celebre adattamento del capolavoro di HERMAN MELVILLE, "MOBY DICK,o la balena bianca". JOHN HUSTON contattò il celebre scrittore di fantascienza RAY BRADBURY per stendere una sceneggiatura dal romanzo.Lo scrittore affermò successivamente che non era capace di leggere l'abbozzo che Huston aveva approntato:il regista allora mise una copia del libro in mano a Bradbury,dicendogli di tornare a casa,leggere quanto più poteva e tornare il giorno dopo con un'idea in testa.Quando la sceneggiatura fu pronta,Huston girò per tre anni per gli studios per trovare finanziamenti,puntualmente rifiutati perchè il progetto pareva troppo rischioso.La Warner si decise infine ad appoggiare l'impresa,ponendo però una condizione.Che ad impersonare il capitano Ahab fosse un nome importante,che richiamasse spettatori:dopo aver pensato ad ORSON WELLES,Huston propose il film a GREGORY PECK. Il quale accettò,anche se in molti pensarono (e tanti lo pensano tuttora)che non era l'interprete adatto ad una parte del genere:lo stesso attore dichiarò che John Huston sarebbe stato un Ahab ideale,e i soli trentotto anni dell'interprete di "DUELLO AL SOLE" lo rendevano sostanzialmente fuori parte.Del resto molto del cast è stato indicato come azzardato,vedi RICHARD BASEHART che interpreta il ventenne Ismaele a quarant'anni,di due maggiore di Peck! Il protagonista non visse bene la lavorazione,lamentandosi inizialmente che il film si portava dietro troppa prosa dal romanzo,con una sceneggiatura verbosa, e che non si sentiva adeguato alla parte,che necessitava secondo lui un uomo più attempato.In più,una grossa incognita della riuscita commerciale del lavoro era quanto il pubblico avrebbe accettato Peck nel ruolo di un cattivo:nonostante qualch tentativo,gli spettatori volevano vedere l'aitante attore de "IL CASO PARADINE" nei panni di un buono.Welles,invece,si scrisse da solo le battute per il breve ruolo di padre Mapple.Molto insofferente al freddo mentre la sua scena veniva girata sul molo,venne "aiutato" da Huston che gli fece trovare una bottiglia di brandy a portata di mano per non innervosirlo.La balena finta utilizzata come Moby Dick continuava a rompersi,e dare vari problemi di gestione del set,che vedeva lievitare i costi per gli accorgimenti utilizzati,e ritardare la fine delle riprese.E comunque,nel finale,dove il capodoglio bianco si vede maggiormente,vennero utilizzate più che altro miniature di diverse dimensioni,parti del corpo dell'animale,come mascelle,occhi e pinne inquadrate a suggerire la mastondica grandezza del cetaceo.Per desaturare i colori ed ottenere tinte pastello sullo schermo,il direttore della fotografia OSWALD MORRIS adoperò un particolare stratagemma,con matrici bianche e lastre d'argento al momento di stampare la pellicola.








VACANZE ROMANE ( Roman holiday,USA 1953)



DI WILLIAM WYLER



La storia di "VACANZE ROMANE" venne originariamente scritta da FRANK CAPRA nel 1949,che la concepì come una variazione al suo "ACCADDE UNA NOTTE",ed avrebbe voluto come protagonisti CARY GRANT e ELIZABETH TAYLOR. La casa di produzione di Capra,però,aveva seri problemi finanziari,ed il fatto che DALTON TRUMBO ,presente nella lista nera dei personaggi scomodi di Hollywood della commissione maccartista,fosse tra gli sceneggiatori,forzò Capra ad abbandonare il progetto,che sembrò adatto a GEORGE STEVENS,il quale,a sua volta,passò la mano a WILLIAM WYLER,che veniva da due film fortemente drammatici,ed era entusiasta di tornare a dirigere una commedia,cosa che non gli capitava dagli anni Trenta. Wyler voleva JEAN SIMMONS nel ruolo femminile principale,e quando l'attrice non accettò la parte rimase molto deluso,al punto di arrivare quasi a lasciare il progetto.Invece GREGORY PECK,che non aveva mai recitato in un film brillante,agognava quella parte perchè,ebbe a dire,ogni sceneggiatura di una commedia romantica che gli veniva proposta,aveva su di sè le impronte digitali di Cary Grant.Il quale,naturalmente,aveva ricevuto l'offerta di partecipare al film,ma non aveva accettato perchè non si sentiva credibile come partner sentimentale di AUDREY HEPBURN,troppo giovane per lui:eppure qualche anno dopo,girò con l'attrice "SCIARADA",nel quale i due facevano coppia.Sia BEN HECHT che PRESTON STURGES collaborarono,non accreditati,alla supervisione della sceneggiatura.La Paramount voleva che il film venisse girato interamente negli Studios a Hollywood,ma Wyler insistette affinchè il lungometraggio fosse realizzato nelle vere locations nelle quali era ambientato:divenne così il primo film hollywoodiano ad essere girato interamente in Italia.Inoltre,Wyler,le cui simpatie liberal erano note,aveva desiderio di girare qualcosa in Europa,lontano dagli USA e dal clima arroventato della caccia alle streghe maccartista.La casa produttrice acconsentì,ma riducendo di molto il budget,imponendo la fotografia in bianco e nero,che il regista sfruttò per rendere ancora più romantica l'illuminazione,e per il ruolo della principessa scritturò un'attrice sconosciuta,qual'era all'epoca la Hepburn. Peck inizialmente aveva delle perplessità ad accettare un film nel quale il suo ruolo era comunque leggermente secondario a quello femminile,finchè non gli venne fatto notare che la sua immagine ne avrebbe guadagnato:l'attore giunse a Roma piuttosto depresso per il fresco divorzio dalla moglie,ma conobbe e cominciò una relazione con Veronique Passani,con cui convolò a seconde nozze,queste durature fino alla scomparsa del divo.Gregory Peck fu comunque entusiasta della giovane partner,al punto da suggerire ai produttori di mettere il suo nome sui manifesti prima del titolo,se volevano che avesse serie probabilità di vincere l'Oscar.Ed infatti riuscì a portarsi a casa la statuetta.Nella scena del ricevimento presero parte come comparse e figuranti veri membri della nobiltà romana,così come nel finale i reporter sono giornalisti veri.A riprese ultimate,la Paramount regalò alla Hepburn l'intero guardaroba indossato nel film,come dono di nozze,dato che l'attrice si sposò appena la lavorazione si concluse,con JAMES HANSON. La Vespa ebbe uno straordinario successo dopo l'uscita della pellicola,in cui i due protagonisti scorrazzano per la Città Eterna sul motoveicolo. Alla cerimonia degli Oscar 1953,quando fu chiamata sul palco a ritirare la statuetta,per l'emozione Audrey Hepburn baciò sulla bocca il presidente della Academy JEAN HERSHOLT ,invece che sulla guancia,realizzando qualche minuto dopo la gaffe,recandosi di corsa al bagno delle signore per riprendersi,e preparandosi per posare per le foto con gli altri vincitori.