venerdì 26 novembre 2010




COMMANDO ( Commando,USA 1985)


DI MARK L.LESTER

Inizialmente la sceneggiatura di JEPH LOEB era stata pensata vedendo come protagonista GENE SIMMONS ,chitarrista dei Kiss che si era mostrato attore da film d'azione,ma la produzione voleva un altro interprete cui affidare il ruolo di John Matrix. Lo sceneggiatore riscrisse daccapo lo script pensando a NICK NOLTE in veste di un "Commando" fuori servizio da tempo,che,stufo di aver visto troppi combattimenti e troppo sangue in Medio Oriente,si è ritirato ma è costretto a prender di nuovo le armi in mano dopo che la figlioletta gli è stata rapita.Il film venne offerto a JOHN MCTIERNAN ,il quale però voleva esordire con un suo progetto personale,"Nomads",e il lavoro passò a MARK L.LESTER,che aveva ottenuto un buon successo di pubblico con il violentissimo "CLASSE 1984",il quale non apprezzò la sceneggiatura di Loeb,e fece ingaggiare STEVEN E.DE SOUZA,per dare un'impronta più muscolare,e d'azione alla storia. Il ruolo da protagonista andò così a ARNOLD SCHWARZENEGGER,in piena ascesa all'epoca,e Lester avrebbe voluto dare il ruolo del dittatore sudamericano a RAUL JULIA,ma il produttore JOEL SILVER voleva in tutti i modi DAN HEDAYA,ed infatti venne assunto lui.Per il ruolo del nemico di John Matrix venne scritturato un attore licenziato poi il primo giorno di riprese,e venne così preso VERNON WELLS,che era molto più corpulento dell'altro interprete,e per questo la "mise" evidenzia che la cotta di maglia è troppo stretta per l'attore.Lui e Schwarzenegger fecero amicizia sul set,mantenendo stretti rapporti a tutt'oggi. La prima apparizione di Matrix,che emerge dalla foresta con stivali,muscoli in evidenza,venne girata e montata pensando ad inquadrature di LENI RIEFENSTAHL,e infatti quando alcuni membri della stampa sottolinearono la cosa,alludendo ad una vaga ispirazione nazista della pellicola,Lester rispose che voleva solo sottolineare la forza di un uomo che ha ragione degli elementi.Il grande magazzino in cui si svolge una celebre scena d'azione venne utilizzato anni dopo anche in "TERMINATOR 2",così come la villa dove Matrix affronta il dittatore Arius è la medesima che ospita la sparatoria finale di "BEVERLY HILLS COP".L'istruttore di arti marziali MICHAEL M.VENDRELL dichiarò che la preparazione di Schwarzenegger a fine lavorazione poteva tranquillamente farlo considerare potenzialmente una cintura nera di karate,secondo dan.Il coltello che "spara" via la lama in una scena del film esisteva davvero,era in forza a certi corpi dell'esercito sovietico. Nella scena in cui Matrix amputa con un machete un braccio ad un soldato nemico,doveva dire la battuta "Serve una mano?",ma questa frase venne scartata perchè ritenuta troppo macabra. Il film venne girato in 45 giorni,ci sono 81 uccisioni nel corso del racconto. L'anno dopo,visto il grosso risultato commerciale della pellicola,venne buttata giù una sceneggiatura da De Souza,poi supervisionata da FRANK DARABONT,che avrebbe dovuto essere diretta da McTiernan,basata sul romanzo action "Nothing lasts forever" di RODERICK THORP. Schwarzenegger,però,si disse non interessato a riprendere il personaggio e dar vita ad un secondo "Commando". Allora lo sceneggiatore cambiò alcune parti del suo script,lo adattò e lo fece diventare il copione di "TRAPPOLA DI CRISTALLO".


martedì 16 novembre 2010






IL PADRINO ( The godfather,USA 1972)




DI FRANCIS FORD COPPOLA



Il libro di MARIO PUZO era stato un notevole best-seller,pur accolto dai recensori a bocca storta,per le considerevoli dosi di violenza e linguaggio crudo immessi nel romanzo.Per quanto riguarda la regia il produttore ROBERT EVANS contattò SERGIO LEONE,avendo amato i suoi film,ma il regista italiano,dopo che gli venne esposto il progetto e la storia del film,declinò dichiarandosi poco interessato a quel che riteneva una glorificazione della mafia:anni dopo,Leone ammise di aver rimpianto quella scelta,e probabilmente l'ideazione di "C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA" in parte è figlia di questo progetto non intrapreso dall'autore di "GIU'LA TESTA". Evans propose allora il film a PETER BOGDANOVICH,allora giovane regista considerato moltissimo dai produttori per l'ottimo risultato de "L'ULTIMO SPETTACOLO".Dopo il rifiuto di questi,si scelse allora FRANCIS FORD COPPOLA,sceneggiatore da Oscar per "PATTON", ed autore di due o tre film. Evans aveva valutato che molti film di gangsters avevano conosciuto un sostanziale insuccesso,e voleva che nel film che avrebbe prodotto si sentisse "l'odore degli spaghetti".Il giovane regista non era molto certo di voler fare questo film,e la Paramount,dopo aver visionato i primi girati, fu molto vicina ad estrometterlo dall'operazione e sostituirlo con ELIA KAZAN:la cosa rientrò, e Coppola si appropriò maggiormente del lavoro,modellando molti personaggi su suoi familiari e conoscenti della comunità italoamericana. La scelta dell'attore a cui far impersonare il boss della Famiglia,Vito Corleone,previde la considerazione di ERNEST BORGNINE,EDWARD G.ROBINSON,ORSON WELLES,RICHARD CONTE,GEORGE C.SCOTT. BURT LANCASTER si fece avanti per ottenere la parte,ma non ottenne risposta. Il produttore in capo della Paramount consultò Coppola per chiedere quali preferenze avesse nell'indicare l'attore da ingaggiare:egli fece due nomi,LAURENCE OLIVIER e MARLON BRANDO. Ma l'attore inglese era malato da tempo,e nonostante avesse una certa rassomiglianza con il vero boss Vito Genovese, il suo accento troppo british risultava poco convincente per interpretare un gangster nato in Sicilia e cresciuto comunque all'interno di una comunità italoamericana:Brando era più verosimile,anche se il suo nome non entusiasmò la produzione. A 47 anni,presentava nell'ultima decade più insuccessi che affermazioni,ed in particolare l'ultimo film realizzato, "QUEIMADA", era stato un disastro a livello economico,nonostante la prestigiosa firma di GILLO PONTECORVO. Inoltre,Brando,aveva grossi problemi economico-giudiziari come conseguenza a matrimoni andati male:Coppola si portò dietro Evans per trattare con la star decaduta,propose il ruolo all'attore,che lasciò i due ad attenderlo,e tornò nella stanza con le guance imbottite di cotone,i capelli unti d'olio e pettinati all'indietro,convincendo definitivamente regista e produttore.La Paramount offrì a Marlon Brando una paga sindacale,ma le due parti si accordarono per un salario di 50,000 dollari più altri introiti percentuali sugli incassi del film:ma la major non si comportò correttamente con la star,e proprio per questo Brando si rifiutò di partecipare al tour promozionale per presentare la pellicola,di partecipare,sia pur brevemente,al secondo film,e a presentarsi agli Oscar per ritirare la statuetta,la seconda,che vinse grazie al ruolo di don Vito Corleone.Anche per il ruolo di Michael Corleone,la scelta non fu semplice. DEAN STOCKWELL,MARTIN SHEEN sostennero provini per la parte,mentre a JACK NICHOLSON,WARREN BEATTY,DUSTIN HOFFMAN venne offerto il ruolo,ma gli attori,già abbastanza lanciati,declinarono,Beatty proponendosi come produttore,ma non si accordò con la Paramount.Evans insisteva con Coppola per assumere ROBERT REDFORD ,ma il regista si oppose fieramente,dicendo che il biondo attore di "BUTCH CASSIDY" era troppo WASP (bianco ed anglosassone) per rappresentare credibilmente il figlio di un boss siciliano della malavita.Ad un certo punto,parve che RYAN O'NEAL fosse il favorito per diventare Mike Corleone,ma Coppola trovò interessante un giovane italoamericano,AL PACINO, ed insistette lungamente con i produttori,che lo trovavano poco soddisfacente,finchè Evans non vide "PANICO A NEEDLE PARK", e venne conquistato dalla performance del giovane interprete.JAMES CAAN, inizialmente considerato per breve come possibile Michael Corleone,venne preso assieme a ROBERT DUVALL .Per il ruolo di Apollonia,la ragazza che Michael Corleone sposa in Sicilia e cade vittima di un agguato,venne proposta OLIVIA HUSSEY ;Coppola voleva invece ingaggiare STEFANIA SANDRELLI,che non accettò la parte.Venne così assunta SIMONETTA STEFANELLI.L'attrice che impersonava la moglie di Vito Corleone era invece una cantante di gospel,MORGANA KING. GEORGE LUCAS provvide a procurare le foto di stragi mafiose a Coppola,a titolo di favore personale.Per la scena del patìo dell'ultimo dialogo tra Vito e Mike Corleone,il dialogo fu riscritto da ROBERT TOWNE . La scena in cui il produttore Jack Woltz trova la testa del suo cavallo preferito nel proprio letto,secondo l'attore JOHN MARLEY venne molto bene,perchè non era stato informato su cosa avrebbe trovato sotto le lenzuola che avrebbe alzato. Il gatto che don Corleone tiene sulle ginocchia ad inizio film era un randagio che gironzolava vicino agli Studios,e faceva le fusa così forte per via delle carezze dell'attore,che alcune frasi dovettero esser ridoppiate per essere sentite chiaramente.Ad Al Pacino venne applicata una protesi in lattice sul volto per simulare la tumefazione dopo il pugno dato dal capitano McCluskey a Corleone jr.. Il corpo dei Marines ordinò che dal momento in cui Michael Corleone entra ufficialmente nella Famiglia non indossasse più la sua uniforme.Le riprese durono sessantadue giorni,e nel film ci sono sessantuno momenti che vedono personaggi mangiare o bere.Brando modulò il tono roco di Corleone sulla vera voce del boss Frank Costello. Tra James Caan e GIANNI RIZZO,l'attore che impersona Carlo,il cognato traditore, c'era una viva antipatia,e la scena in cui Sonny malmena il parente acquisito risulta particolarmente verosimile perchè pare che Caan ci abbia dato troppo dentro,procurando qualche livido all'altro attore.Coppola preparò una prima versione lunga 126 minuti,ma la Paramount incitò l'autore ad ampliare le scene della famiglia Corleone,fino a far diventare più lunga di altri cinquanta minuti la durata definitiva. LENNY MONTANA,il colossale interprete del sicario Luca Brasi,era un ex-wrestler,aveva lavorato come guardia del corpo,e pare che fosse stato al soldo anche di qualche organizzazione malavitosa:era molto nervoso per l'occasione di recitare accanto a Brando,e dimenticava facilmente le battute.Brando,entusiasta della genuina tensione dell'interprete,per accentuarla fingeva di dimenticare anch'egli il copione e attaccò sulla fronte di Montana un foglietto con alcune frasi da recitare.Nella scena del ristorante in cui Michael Corleone uccide Sollozzo e McCluskey,l'attore AL LETTIERI parlava siciliano in maniera così veloce da rendere impossibile mettere i sottotitoli in inglese.Marlon Brando aveva conosciuto Lettieri ai tempi in cui recitò in "FRONTE DEL PORTO", ed era rimasto in buoni rapporti:si fece così aiutare con l'accento siciliano dal collega meno famoso,che lo invitò più volte a pranzo e cena con la sua famiglia per abituarlo alla parlata siciliana.Brando prese parte per 35 giorni alle riprese,poi dovette partire per l'Europa,avendo firmato un contratto per girare "ULTIMO TANGO A PARIGI".La scena della resa dei conti finale,durante il battesimo del piccolo Corleone,secondo Coppola non funzionava finchè non venne inserita la musica d'organo.Secondo Mario Puzo,per quanto molta stampa avesse indicato in FRANK SINATRA l'ispirazione per Johnny Fontane,non c'erano riferimenti che lo facessero pensare:Sinatra incrociò lo scrittore in un ristorante e lo aggredì verbalmente,nonostante Puzo negasse ostinatamente che si fosse ispirato alla sua storia per creare il personaggio,e preferì stralciare dalla sceneggiatura un paio di scene che riguardavano Fontane. Al Pacino rischiò seriamente di essere licenziato a neanche metà lavorazione:gli executives della Paramount visionarono le prime scene girate,quelle del matrimonio,chiesero al regista quando l'attore scelto si sarebbe deciso a fare qualcosa d'interessante.Cambiarono nettamente opinione quando assistettero alla scena in cui Mike Corleone uccide Sollozzo e McCluskey.Francis Ford Coppola insistette,senza successo,perchè il titolo del film fosse "Il padrino di Mario Puzo",ritenendo che la sceneggiatura fosse maggiormente attribuibile allo scrittore,che aveva accettato riduzioni e cambiamenti,pur rimanendo sostanzialmente fedele al romanzo.Evans,dietro pressioni della major,dovette far presente a Coppola che il film conteneva azione in modo non sufficiente,e che i boss della Paramount stavano seriamente pensando a rimpiazzarlo con un regista più adatto a dare ritmo alla storia:il regista mise allora,ad esempio,la scena della lite tra Connie Corleone e Carlo Rizzi,girata in quattro giorni,e la major si ritenne soddisfatta.Tra Marlon Brando e gli attori che impersonarono i suoi figli,non correva più di diciassette anni di differenza,in realtà.A Coppola piaceva che i suoi interpreti si lasciassero andare ad improvvisazioni durante la recitazione,per dare tratti più veritieri ai loro caratteri:il bacio di Vito Corleone a Johnny Fontane fu una trovata spontanea di Brando,così come il gesto di rabbia con cui Sonny Corleone al matrimonio sbatte al suolo la macchina fotografica dell'agente FBI sono esempi chiari,e si nota bene la reazione sbalordita degli altri attori dinanzi all'estro momentaneo dei due personaggi importanti.Diversi interpreti scelti da Coppola avevano comunque conoscenze o parentele relative a famiglie mafiose,come Gianni Russo,RICHARD CASTELLANO, Lenny Montana,James Caan.Lo scenografo DEAN TAVOULARIS consigliò a Coppola di inserire delle arance in scene importanti,anche per stemperare la fotografia spesso oscura di GORDON WILLIS.Nel finale del film,Michael Corleone avrebbe dovuto uccidere di persona il traditore Fabrizio,impersonato dall'attore italiano ANGELO INFANTI , fuggito in America dopo aver assassinato la moglie italiana del protagonista:ma a Coppola parve,rivedendo la sequenza,ridicolo il troppo sangue addosso ad Infanti crivellato con un mitra da Pacino,e rigirò la morte del personaggio con un'autobomba,pur non inserendola poi nel montaggio finale della pellicola.La morte di Sonny,invece,fu deciso di riprenderla con molte macchine da presa collocate in posizioni diverse per dare maggiormente l'effetto della devastazione del suo corpo da parte di numerose armi da fuoco contemporaneamente.Nel film si contano diciassette delitti.


lunedì 1 novembre 2010




GANGSTER STORY ( Bonnie and Clyde,USA 1967)


DI ARTHUR PENN


Fu WARREN BEATTY a voler produrre l'epopea di Bonnie Parker e Clyde Barrow a metà anni Sessanta:secondo lui il film doveva essere in bianco e nero,e il protagonista essere interpretato da BOB DYLAN, che trovava molto rassomigliante fisicamente all'originale. Ma la Warner Bros. volle che la pellicola fosse a colori,e Dylan non venne contattato,perchè Beatty decise che sarebbe stato lui ad impersonare il bandito Clyde. Mentre,per quanto riguarda la scelta dell'attrice per Bonnie,il produttore-protagonista contattò NATALIE WOOD , la quale però stava seguendo una terapia psicanalitica molto delicata:in più,pur in buoni rapporti professionali con il divo con cui aveva lavorato in "SPLENDORE NELL'ERBA", preferiva non tornare a lavorarci insieme.JANE FONDA , sentita per la parte,declinò perchè si era trasferita in Europa,e non voleva per il momento tornare negli Stati Uniti.Dopo aver vagliato altre candidate quali ANN-MARGRET,TUESDAY WELD,CHER,CAROL LINLEY e SUE LYON:seppur ritenuta troppo alta e un pò troppo in carne per ricordare la vera Bonnie Parker, venne scelta la giovane FAYE DUNAWAY. La prima scelta per la regia era FRANCOIS TRUFFAUT,che si dichiarò interessatissimo al progetto,però ebbe l'opportunità di girare "FAHRENHEIT 451" ,dal libro di Ray Bradbury che aveva amato molto,e così lasciò perdere:a quel punto venne preso in considerazione JEAN-LUC GODARD . Qui ci sono due versioni:la prima è che Godard rifiutava di avere a che fare con una produzione hollywoodiana,l'altra è che il regista svizzero propose una rilettura del mito ambientata in Giappone,e con i due personaggi tramutati in teen-agers, idea cassata dalla produzione. Venne poi scelto ARTHUR PENN,fortemente voluto da Beatty,appena reduce dal dramma con molti attori importanti "LA CACCIA": Penn accettò,ma volle imporre alcuni cambiamenti allo script,ad esempio sottolineare piuttosto l'impotenza di Barrow anzichè la bisessualità.Inoltre,affascinato dal cinema di AKIRA KUROSAWA,il regista usò molto il ralenti per le scene d'azione.La sceneggiatura di ROBERT BENTON gli fu ispirata dai racconti del padre,che aveva presenziato ai funerali sia di Bonnie che di Clyde:vi mise mano,non accreditato,anche ROBERT TOWNE. Tuttavia,l'influenza francese si fece sentire:rispetto al tradizionale montaggio statunitense,ci sono numerose accelerazioni e cambi di ritmo e tono.Penn dichiarò successivamente che era stato il primo film americano in cui si vedeva l'effetto degli spari sui corpi che venivano colpiti,con relative apparizioni di sangue. GENE HACKMAN un giorno sul set vide un tizio che lo fissava continuamente,e poi l'apostrofò "Ehi,diavolo,Buck non avrebbe mai messo un cappello come quello!" L'attore guardò l'uomo e rispose "Forse no." L'altro si fece avanti e tese la mano dicendogli "Piacere di conoscerla,sono uno dei Barrow".La Warner,tutto sommato,aveva una fiducia modesta nelle fortune della pellicola,tanto da concedere a Warren Beatty il quaranta per cento degli introiti,a patto di una piccola partecipazione alla produzione esecutiva:il film incassò oltre 50 milioni di dollari,e per breve tempo fu il secondo incasso assoluto della major,appena dopo "MY FAIR LADY". Beatty,in un'intervista raccontò che nella scena in cui il suo personaggio moriva,gli venne messo un toupet,che doveva volar via alla sua caduta sotto i colpi della polizia,per dare l'illusione ottica quasi di una decapitazione, e la Dunaway confermò che furono truccati molto per rendere più cruenta la scena finale.Roger Ebert faceva il critico da soli sei mesi quando recensì questo film,defininendolo un capolavoro assoluto:un altro famoso recensore,Joseph Morgenstern,lo stroncò malamente,ritornando sui suoi passi in seguito. MICHAEL J.POLLARD, da poco attore professionista,non aveva realizzato che durante le scene in cui vengono ripresi pranzi e cene,è consigliabile mangiare il meno possibile,per le alte possibilità che una sequenza venga rigirata varie volte:durante la scena in cui i banditi rapiscono una coppia e mangiano in automobile,si sentì male,avendo mangiato alla fine della ripresa ben 12 hamburger. Fu l'esordio sullo schermo per GENE WILDER .