mercoledì 19 maggio 2010


OMBRE ROSSE ( Stagecoach,USA 1939)
DI JOHN FORD
Per tutti gli anni Trenta JOHN FORD non girò film western,riprendendo proprio con questo titolo,che sarebbe diventato uno dei pilastri del genere,al quale molto cinema successivo ha guardato anche per emularlo,oltre che per citarlo.L'occasione venne data da un racconto di Ernest Haycox,e Ford scelse per protagonista un giovane attore dal fisico aitante,ma sconosciuto,che si faceva chiamare JOHN WAYNE, il quale era tuttavia già all'ottantesimo film girato,sia pur in ruoli brevissimi dopo un periodo in cui faceva la comparsa. La molla che fece scattare l'interesse del produttore indipendente WALTER WANGER fu però l'aver sotto contratto CLAIRE TREVOR. "OMBRE ROSSE" segnò la prima collaborazione tra il regista e Wayne,ed anche la prima volta che Ford girava nella Monument Valley,nello Utah. Ford amava talmente lo scenario naturale della Valley che il viaggio della diligenza al centro della storia si compie tre volte su tale sfondo.La lavorazione del film fu una manna per la riserva Navajo che collaborò alla realizzazione:pur dovendo impersonare dei guerrieri Apache, a molti pellerossa venne dato lavoro sia come figuranti che come manovalanza per allestire i set.La paga di John Wayne fu assai minore di quella della Trevor, e comunque più bassa di molti altri attori che parteciparono al film.Il cappello indossato da Ringo-Wayne era di sua proprietà:lo indossò in molti altri western,fino a "UN DOLLARO D'ONORE",di vent'anni successivo a questo.Smise di portarlo perchè era ormai sformato, e lo conservò nella propria abitazione dentro una teca.A Ford,in un'intervista chiesero perchè gli indiani,per fermare la diligenza,non sparavano semplicemente ai cavalli:il regista rispose"Perchè altrimenti sarebbe finito subito il film." Per John Ford si trattò del primo western sonoro che realizzava.C'è un piccolo falso storico per quanto riguarda i dialoghi del film:la frase "Un uomo deve fare ciò che deve fare." in realtà non viene pronunciata,bensì "Ci sono cose da cui un uomo non deve scappare".ORSON WELLES, folgorato dalla visione di questa pellicola,la guardò privatamente 40 volte prima di girare il suo "QUARTO POTERE". Verso il finale,un personaggio ha in mano,durante una partita a carre,un paio di assi rossi e due "otto" neri:è la celeberrima "mano di un uomo morto",più volte rammentata negli western.

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